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Oratorio di San Nicolò

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Oratorio di San Nicolò
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descrizione

All'abbandono del castello da parte dei Conti di Ventimiglia, la popolazione ritenne opportuno entrare in possesso di quell’area e riutilizzare i ruderi trasformandoli in una chiesa. È probabile che l’edificio religioso dedicato a San Nicolò, sia sorto tra il XIV e il XV secolo. Ne da conferma anche il fatto che lo Statuto Comunale prescrivesse ai malati di lebbra che volevano abitare in luogo diverso da quello stabilito di versare una somma per le riparazioni proprio di questa chiesa. Alla fine del 500 San Nicolò divenne sede della Confraternita di Sant’Antonio, da quel momento aumentò la frequenza e la devozione popolare dei fedeli che invocavano il Santo per la protezione di tutti gli animali della valle.
L’oratorio è diviso in 3 navate da due ordini di colonne; ha solide pareti in parte dipinte, qua e là scrostate, dovute all’incuria del passare del tempo e dall’esser poco vissuto.
Il tetto è in travi di legno e rivestito da lastre di ardesia, all’interno vi sono 2 altari minori uno dedicato a Santa Maria mentre ai piedi dell’altro si trova la statua di San Filippo Neri. In una teca è riposta l’imponente statua di S. Antonio Abate la quale veniva tradizionalmente portata in processione sorretta da ben 8 uomini - oggi sostituita da una di più modeste dimensioni che trova ospitalità nella chiesa parrocchiale durante tutto l’anno. Ancora oggi, in occasione dei festeggiamenti del Santo, ogni 17 gennaio, la comunità si mette in pellegrinaggio, inerpicandosi per i caruggi e si riunisce per la Santa Messa. Al termine benedizione del sale e delle castagne distribuiti dai Priori della Confraternita ai fedeli. Dalla collina di San Nicolò si gode di una magnifica vista dall’alto del paese

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description

Oratory of Saint Nicholas

When the Counts of Ventimiglia abandoned the castle, the local population took possession of the area and its ruins were transformed into a church. It is likely that the religious building dedicated to Saint Nicholas was built between the 14th and 15th centuries. This is confirmed by the fact that old documents in the Municipal Statutes claim that leprosy patients who wanted to live in a different place from the one allocated, they could relocate by paying a certain amount towards the restoration of this church. At the end of the 16th century, San Nicolò became the seat of the Confraternity of Saint Anthony. From that moment on, the number of faithful who prayed the saint for the protection of all animals increased. The oratory is divided into three naves by two orders of columns; it has solid walls partially painted, peeling here and there, due to neglect and the passage of time. The roof is made of wooden beams and covered with slate slabs. Inside there are two minor altars, one dedicated to Saint Mary while at the foot of the other is the statue of Saint Philip Neri. The imposing statue of Saint Anthony the Abbot was traditionally carried in procession supported by as many as eight men - nowadays it is replaced by a more modest one, kept in the main church. Even today, on the occasion of the celebrations of the saint, every 17th January, the community sets off on a pilgrimage, climbing up the alleys to the top of the hill and gathers for Holy Mass. At the end of mass, the ceremonial blessing of the salt and chestnuts takes place. These are then distributed to the congregation by the Confraternity’s priors. From the top of this hill you can enjoy a wonderful view of Badalucco.

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